Offerte deludenti per la Lucchini
Matteo Meneghello
Doccia fredda sul futuro degli asset Lucchini: la prima ricognizione del commissario Piero Nardi sulle offerte per il bando, secondo indiscrezioni, non porta buone notizie e apre una nuova fase interlocutoria sul futuro di Piombino. Ieri, in mattinata, la procedura ha presentato la propria relazione al comitato di sorveglianza. Dal documento emerge un giudizio negativo sul contenuto delle proposte in campo e per questo ora si fa la strada l'ipotesi di una trattativa privata con Jindal. Tutte le offerte, comunque, sono deludenti (sia Jindal per Piombino e Gsi, sia Duferco-Feralpi per Lecco, sia Steel Mont e Acc. Venete per Gsi), giudicate lontane dai parametri stabiliti dalle perizie per la cessione.
Si tratta di un giudizio che, soprattutto nel caso di Jindal, era già iniziato a circolare a poche ore dall'apertura delle buste. Nello specifico dell'offerta indiana, il commissario apprezza le ipotesi di sviluppo presentate da Jindal per Piombino, e le giudica coerenti con l'accordo di programma. Le prospettive immaginate dagli indiani mancano però di concretezza. Si ipotizza un Corex, un forno elettrico, un possibile sviluppo logistico dell'area (per farne un hub dei prodotti Jindal) grazie ad una controllata del gruppo specializzata in progetti infrastrutturali; si parla addirittura di realizzare una centrale a carbone attraverso la controllata Jsw energy (progetto che si scontrerebbe con l'altra iniziativa di B&S Global Energy, a meno che non si cerchino sinergie). Si tratta, però, di un elenco di generici scenari, non di impegni concreti.
Nardi, inoltre, non giudica l'offerta percorribile nè sul piano economico nè su quello occupazionale. Il prezzo è insoddisfacente, lontano dai 130 milioni che, secondo indiscrezioni, sarebbe stato inizialmente stimato come ideale per soddisfare i creditori privilegiati e parte dei chirografari (si tratta però di una stima che tiene conto in buona parte di un valore di magazzino che oggi si sta lentamente riducendo). Le richieste di Jindal sul piano occupazionale, invece, non sarebbero percorribili secondo le regole dell'amministrazione straordinaria e, più in generale, secondo la legge.
A questo punto, si tratta di trovare un equilibrio tra le esigenze della procedura (soddisfazione dei creditori, garanzie occupazionali e di sviluppo industriale) e le richieste degli indiani, unici acquirenti per Piombino. Il comitato di sorveglianza ha dato parere positivo alla relazione di Nardi, dando il via libera ad un'istanza del commissario al ministero dello Sviluppo per chiedere l'autorizzazione a procedere ad una trattativa privata (per tutte le offerte in campo), con una metodologia che salvaguardi la trasparenza. Il Mise ha 30 giorni per rispondere: ci si attende una decisione in tempi brevi.
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