Gli asset del gruppo Lucchini in amministrazione straordinaria si preparano a parlare indiano. Alla scadenza della presentazione delle offerte vincolanti, ieri alle 18, la indiana Jindal south west ha confermato la volontà di rilevare gli impianti piombinesi, come era emerso in queste ultime settimane nel corso delle quali il ceo, Sajjan Jindal aveva anche incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Non risulterebbe invece nessuna offerta da parte di ArcelorMittal, il gruppo franco-indiano che nei giorni scorsi ha portato a termine con determinazione una veloce due diligence. «Mittal non ha presentato un'offerta vincolante – chiarisce a questo proposito una nota ufficiale del gruppo Lucchini –, ma ha inviato una lettera con la quale esprime il proprio interesse per alcuni macchinari nel caso, in una fase successiva del processo di vendita, si rendessero disponibili».
Nel dettaglio, come conferma Lucchini spa, Jsw ha presentato un'offerta per i laminatoi di Piombino e per servizi accessori (l'area del porto), per Vertek Piombino e per il 69,27% di Gsi. Duferco e Feralpi, come annunciato due giorni fa dallo stesso presidente di Feralpi Giuseppe Pasini, hanno formalizzato un'offerta per il laminatoio di Lecco. Altre offerte per Gsi sono poi giunte da Acciaierie Venete e da Steel Mont, mentre Elti spa ha presentato un'offerta per Vertek Piombino.
L'offerta di Jindal, come noto, non ha per oggetto l'area a caldo (l'altoforno è stato messo in stand by da circa un mese). Nessuna indicazione, al momento, sulla volontà indiana di investire in un forno elettrico e nella tecnologia Corex, come auspicato in queste settimane dai rappresentanti sindacali, che oggi si riuniranno in assemblea insieme ai lavoratori. Secondo le indiscrezioni circolate nelle scorse settimane, il commissario Piero Nardi puntava ad ottenere da Jindal almeno 130 milioni, cifra che consentirebbe di ripagare tutti i 45 milioni vantati dai creditori privilegiati e di rifondere circa il 10% dei chirografari (il totale ammesso è di circa 757 milioni). Secondo le prime indiscrezioni, però, l'offerta sembrerebbe lontana da questo obiettivo. Allo stesso modo, si è ipotizzato che gli indiani possano rilevare dalla procedura 700-800 addetti, ma l'obiettivo dei sindacati è ottenere la riassunzione di almeno mille mille unità (circa 2mila i dipendenti della Lucchini a Piombino).
In una nota il gruppo precisa che già oggi il commissario Piero Nardi avvierà l'analisi formale e qualitativa delle offerte ricevute e presenterà la sua relazione. L'iter prevede poi che il commissario, sentito il comitato di Sorveglianza, presenti quindi istanza di aggiudicazione al ministero dello Sviluppo, che da quel momento avrà 30 giorni di tempo per esprimersi. Nella nota ufficiale Lucchini spa in amministrazione straordinaria segnala anche che sono ancora in corso gli approfondimenti dei potenziali compratori dell'altro stabilimento Vertek, quello sito a Condove (To).
Per quanto riguarda invece il quarto bando Lucchini, relativo alla Ferriere di Servola, la scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti è stata fissata alle 18 del 28 luglio. L'unica manifestazione di interesse giunta sul tavolo del commissario Piero Nardi è quella di Siderurgia Triestina, società creata ad hoc dal gruppo Arvedi per questa operazione.
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