lunedì 28 luglio 2014

Mobilità per le 32 operaie delle mense

La multinazionale Elior ritiene indifferibile la cessazione dell’appalto e ha avviato la procedura per tutte le lavoratrici

PIOMBINO. Donne. In fabbrica - e nei guai - ci sono anche loro. In pochi ne parlano. Pulizie e mense. Oltre 70 persone.
La doccia fredda stavolta investe violentemente le lavoratrici della Elior. Perchè qui siamo oltre le buste paga in ritardo o la cassa integrazione. Che, pure, hanno delle conseguenze drammatiche in così tante famiglie.
La multinazionale della ristorazione ha aperto la procedura di mobilità per tutte le 32 operaie, spesso capifamiglia, in forza in Lucchini.
La comunicazione è arrivata sui tavoli dei sindacati proviciali di categoria, la Filacams (Cgil), Fisascat (Cisl), Uiltucs (Uil) e Ugil terziario.
Ha tutto il sapore dell’anticamera del licenziamento.
«Il servizio da parte di Elior cesserà inderogabilmente al 30 settembre prossimo». E ancora, «i licenziamenti previsti avranno luogo al termine dell’espletamento della procedura avviata». Sono tra i passaggi più inquietanti del documento della direzione. Che ritiene indifferibile la cessazione dell’appalto.
Elior motiva la decisione con la situazione generale del mercato della ristorazione collettiva. Aumentano i costi mentre le committenti non riescono a praticare prezzi congrui rispetto all’incremento delle spese.
Su Lucchini si aggiunge un carico non da poco: la costante e considerevole diminuzione dei pasti giornalieri distribuiti. Dai milleequattrocento ai 700 nel biennio 2010-2012. La metà.
Da qui il ricorso ai contratti di solidarietà. E, ora, alla mobilità. Perchè, secondo Elior, le alternative non ci sono. Le 32 lavoratrici fanno parte di un organico complessivo, nella provincia di Livorno, pari a 3 impiegati e 115 operai. Ad oggi - afferma - non esistono possibilità di ricollocazione in mense diverse. Tutte al completo.
Altre soluzioni risultano improponibili. La cessazione dell’attività cancella l’ipotesi della solidarietà, del part time e della cassa in deroga. Quella straordinaria non è attivabile perchè, per le mense, dovrebbe prima richiederla la committente.
I sindacati hanno spiegato la situazione alle lavoratrici. L’Ugl ha convocato anche le iscritte di Aclilabor, la cooperativa delle pulizie. Lamentano, con le colleghe delle mense, scarsa attenzione nei loro confronti. Lavorano due settimane al mese, sono in solidarietà col 60%. Per il momento.
In assemblea, solidarietà ai metalmeccanici e la volontà di accendere i riflettori sui loro settori. Contemporaneamente, l’urgenza di capire chi sono, se ci sono, altri interlocutori, e ottenere un incontro con Jindal. Nel frattempo, l’Ugl un incontro lo ha avuto. Col vicesindaco e assessore alle attività produttive, Stefano Ferrini. «Ha dimostrato interesse e si è impegnato a ricercare un confronto per capire, almeno, con chi dobbiamo rapportarci», afferma Sabrina Nigro, referente per il comprensorio.
A far data dalla comunicazione, ci sono 45 giorni per tentare la ricerca di una soluzione. Con ogni probabilità, potrebbe arrivare solo con il subentro di un nuovo acquirente che intenda assorbire i servizi.
Per le operaie, quasi tutte tra i 40 e i 50, lontane da eventuali pensionamenti, tanta incertezza. «Anche sulla mobilità ci sono parametri precisi. Per salari fino a 2 mila euro, se ne riscuotono 967. Meno della metà. E con le buste-paga di queste operaie, la somma percepita sarebbe bassa. Molto bassa», chiude Nigro.
23 luglio 2014

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