LUCCHINI in amministrazione straordinaria:
Nonostante la vendita degli asset di Piombino, in pericolo le liquidazioni dei dipendenti ?
Rebrab conferma gli impegni ma ci sono due nodi da sciogliere subito
Il primo è quello del danno ambientale e dei risarcimenti, il secondo è legato al numero esatto dei lavoratori da riassorbire: per oltre 300 il futuro non è ancora chiarodi Alessandro De Gregorio e Cristiano Lozito
PIOMBINO. Issad Rebrab, presidente della Cevital, ė dalla mattina di giovedì 4 alla Lucchini dove ha incontrato i sindacati per iniziare ad affrontare i temi legati al nuovo assetto che prenderà la ex Lucchini a partire dal primo marzo, quando la società algerina prenderà formalmente possesso dello stabilimento.
Venerdì alle 11 Rebrab parlerà ai giornalisti in una conferenza stampa in comune a cui parteciperanno il presidente della regione Enrico Rossi e il sindacoMassimo Giuliani. Intanto dopo il via libera del ministero dello sviluppo economico, si affacciano subito due questioni molto importanti: la soluzione del contenzioso che il ministero dell'ambiente ha intrapreso nei confronti della Lucchini, con la richiesta di 400 milioni di risarcimento per danno ambientale, che al momento rappresenta un serio ostacolo per il commissario straordinario Piero Nardi nel pagamento dei creditori privilegiati, tra cui gli stessi lavoratori a cui dovrà essere restituito il Tfr. In primo grado il ministero dell'ambiente si ė visto respingere la richiesta dal tribunale civile, il secondo grado ė fissato a marzo, ma nel frattempo si attende un atto politico del ministero, con la rinuncia a rivalersi nei confronti dell'amministrazione straordinaria.
Il secondo tema all'ordine del giorno ė quello della riassunzione degli ex dipendenti Lucchini: nell'intesa si parla di riassorbire 1860 lavoratori, così ne resterebbero esclusi oltre 300. Su questo argomento ė iniziata la discussione col sindacato in assemblea in fabbrica.
L'incontro alla Lucchini. E' durato 40 minuti il primo incontro tra Issad Rebrab e i segretari territoriali Luciano Gabrielli (Fiom), Fausto Fagioli (Fim), Vincenzo Renda (Uilm). L'incontro è cominciato alle 11 di oggi, giovedì 4. Il presidente della Cevital era entrato negli uffici della ex Lucchini alle 8,10, mettendosi subito al lavoro.
Alla riunione hanno partecipato anche il consulente della Cevital in Italia, Farid Tidjani, e un figlio di Rebrab. La prima notizia, che ci viene riferita da Fagioli, è che l'attesa firma del preliminare di vendita (che i sindacati chiedevano arrivasse prima di Natale) è prevista per martedì 9 o giovedì 11.
"Rebrab ci ha dato un nuovo appuntamento per una di quelle date - dice Fagioli - Di cosa abbiamo parlato? Di occupazione, ovviamente. Abbiamo chiesto garanzie e Rebrab ci è sembrato molto, molto disponibile. Idem per un'altra richiesta che abbiamo avanzato, ovvero quella di poter partecipare in futuro alle scelte dell'azienda. Un ruolo più moderno del sindacato, diciamo, rispetto a quello tradizionale. Anche in questo caso abbiamo ottenuto massima disponibilità. Abbiamo poi parlato di investimenti nella ricerca e nello sviluppo, riferiti alla produzione di acciai speciali perché la siderurgia tradizionale non dà più certe garanzie per il futuro. E' vero che il piano Cevital punta sulla diversificazione, cioè anche sull'agroalimentare e sul porto. Ma non perdiamo di vista il cuore della nostra economia che è l'acciaio. Noi crediamo che l'acciaio speciale sia il prodotto di nicchia che ci consentirà di rinascere. Ho letto altre dichiarazioni ironiche di Antonio Gozzi (Federacciai) secondo il quale ci vogliono tre generazioni per fare acciaio speciale. Si tranquillizzi, Gozzi, che a Piombino abbiamo le competenze necessarie per farlo subito"
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