La questione è preoccupante:
il contenzioso che nel marzo del 2013 il ministero dell’Ambiente (guidato all’epoca da Corrado Clini) aveva aperto con l’amministrazione straordinaria Lucchini, chiedendo 400 milioni di euro di risarcimento «per danni ambientali». Richiesta che pare illogica riguardo al destinatario (visti i decenni di acciaio di Stato) e gravemente lesiva dei diritti dei creditori privilegiati, primi tra tutti i lavoratori con il loro tfr.
Nel primo grado del giudizio civile la richiesta del ministero dell’Ambiente è stata respinta, l’appello è fissato per metà marzo, e qualunque sarà la decisione in secondo grado, se non interverrà il governo ritirando il proprio atto di citazione, si andrà alla Cassazione, con tempi non pronosticabili con esattezza ma prevedibilmente molto lunghi. Bloccando così di fatto la possibilità del commissario Nardi di pagare i creditori privilegiati con quanto verrà incassato dalla vendita della ex Lucchini a Cevital.
tratto da IL TIRRENO del 4/12/2014
tratto da IL TIRRENO del 4/12/2014
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