I sindaci della bassa valle (tranne S.Antonino) disertano l’incontro con il Prefetto
Da La Valsusa.it 15 dicembre 2014
I primi cittadini che scendono a Torino per protestare contro la chiusura del punto nascite dell’ospedale di Susa e poi i 93 lavoratori della Vertek che manifestano per tenere in vita lo stabilimento di Condove escluso dalla vendita del Gruppo Lucchini. In più il Prefetto di Torino, Paola Basilone, che convoca i sindaci interessati dal progetto della ferrovia Torino-Lione. Tutto questo è in programma giovedì 18 dicembre in città, nella centralissima piazza Castello, dove sorgono i palazzi della Regione e della Prefettura di Torino.
Con un particolare. I sindaci della bassa valle di Susa faranno sentire in piazza la loro voce sulle vicende dell’ospedale, andranno a salutare i lavoratori Vertek ma diserteranno l’incontro messo in agenda dal Prefetto che dovrebbe, nelle intenzioni del rappresentante del Governo, dare via libera alla ripresa dell’attività dell’Osservatorio sulla Torino-Lione.
L’unica fascia tricolore della bassa valle di Susa a varcare la soglia della Prefettura (tra gli invitati ci sono anche i primi cittadini dell’alta valle, della Val Sangone e della cintura di Torino) sarà quella di Susanna Preacco, sindaco di S.Antonino, in dissenso dalla linea dettata dall’Unione Montana presieduta da Sandro Plano.
“La maggioranza che amministra S.Antonino – spiega Preacco – ha sempre sostenuto che ai tavoli in cui si discute del nostro territorio si deve partecipare. E comunque non andrò certo per accettare supinamente quanto verrà detto ai sindaci. Ci sono critiche di merito e di metodo da fare ma non è disertando le sedi di confronto che si affrontano i problemi”.
Oltre a Susanna Preacco, in queste ore qualche dubbio si affaccerebbe anche a Borgone, dove il sindaco Paolo Alpe non sembra ancora aver preso una decisione definitiva sulla partecipazione all’incontro con il Prefetto.
Ma perchè quasi tutti i sindaci della “bassa”, sono intenzionati a rimanere fuori dalla Prefettura?
Nella lettera inviata al Prefetto, il presidente dell’Unione Montana Sandro Plano, precisa “che è dal 17 novembre che i sindaci della bassa valle chiedono di incontrare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi per esporre le nostre argomentazioni critiche sull’Osservatorio”. Di più: “Le notizie sull’incertezza dei costi, i tagli agli enti locali, il Paese devastato da alluvioni e terremoti” fanno ritenere ai sindaci che sia “necessario destinare le poche risorse dello Stato a opere utili per garantire la sicurezza dei cittadini”.
Nel mirino dei sindaci, ancora una volta c’è Mario Virano. Così è Dario Fracchia, sindaco di S.Ambrogio, a rincarare la dose: “Fare una inutile passerella per l’architetto Virano che ha fallito del tutto il suo mandato e che ha perso ogni più piccola credibilità nei nostri confronti non ci interessa: si cambino il Commissario di Governo e le regole dell’Osservatorio, allora ne potremo riparlare”.
In ogni caso, l’incontro in Prefettura si farà. Ed è ancora Susanna Preacco a criticare la linea dei colleghi bassovalsusini: “Non andare a quella riunione è comunque una scelta perdente. La priorità in questo Paese non è la Tav? Ne sono convinta anch’io. Il problema è che né io, ne i miei colleghi sindaci siamo Presidenti del Consiglio. Quando lo saremo, se lo saremo, potremmo anche decidere le grandi scelte dell’Italia. Nel frattempo, l’unico modo per far sentire la nostra voce è quello di partecipare ai tavoli di confronto”.
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