Lucchini, pronta la nuova offerta di Jindal
-Il Tirreno-
di Cristiano Lozito
PIOMBINO gio 28 ago, 2014
Jindal presenterà una nuova offerta vincolante entro la metà di settembre, che conterrà una cifra più alta di quella definita «simbolica» da più fonti, ma comunque lontana da quella somma intorno ai 70 milioni che il commissario straordinario della Lucchini, Piero Nardi, si attendeva alla chiusura del bando. Oltre ai laminatoi e agli impianti marittimi, con l’impegno a riassumere 700-800 operai, la Jsw nell’offerta inserirà la richiesta di alcune aree retroportuali che le interessano per lo sviluppo di un progetto legato alla logistica.
Al momento manca però l’impegno più importante e atteso, ossia quello di un piano industriale che preveda la realizzazione di un forno elettrico e di un Corex. Questo in sintesi, secondo fonti sindacali, è il quadro emerso dall’incontro di ieri mattina tra i segretari di Fim, Fiom, Uil, le Rsu e il capo del personale Lucchini, Riccardo Grilli. Era assente infatti Nardi, reduce dalla missione in India che ha prodotto questi risultati. Il commissario dovrebbe incontrare i segretari dei sindacati metalmeccanici la prossima settimana. Di questi temi si parlerà stamani al consiglio di fabbrica, chiamato a decidere sulle iniziative da prendere.
Per Fabrizio Toninelli, della segreteria provinciale Uilm, «è sempre più chiaro che se si vuole che Piombino torni a produrre acciaio serve un intervento concreto di Matteo Renzi e del Governo nei confronti di Jindal. Il dato positivo è che si va verso una chiusura della trattativa in modo da avere un interlocutore, ma sul piano dei contenuti dell’intesa restano molte incertezze». Jindal dunque, al di là delle schermaglie agostane tra annunci di accordi chiusi (Renzi) e di frenate nella trattativa (i vertici dell’azienda indiana), arriverà a Piombino.
L’impressione generale però è che per ottenere impegni chiari sul ritorno alla produzione occorrerà l’intervento diretto del Governo (e ieri in un incontro sulle crisi industriali del Paese a Palazzo Chigi, di Lucchini hanno parlato il premier e il segretario della Fiom Maurizio Landini), in grado di mettere sul piatto nuovi incentivi, al momento di natura imprecisabile. In ogni caso preoccupano i tempi di tutta quanta l’operazione, con l’autunno alle porte e l’incertezza sui tempi e sulla portata dal punto di vista occupazionale delle bonifiche finanziate con 50 milioni dal ministero dell’Ambiente.
I lavori di bonifica però potrebbero essere allargati a una parte dell’area a caldo, se prenderà corpo l’ipotesi che la Regione destini a questo scopo almeno una parte dei 60 milioni messi a disposizione nell’Accordo di programma.
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